Abstract
Il testo prende in esame tre casi di medici italiani che nei decenni centrali del Cinquecento furono costretti a lasciare la patria per motivi di fede, e a migrare al di là delle Alpi. Sullo sfondo della violenta conflittualità che allora divideva cattolici e protestanti, vengono delineate le vicende dell’esilio "religionis causa" di Girolamo Donzellini, Marcello Squarcialupi e Taddeo Duni, in una prospettiva di ampio respiro che guarda sia alla loro identità di "medici-physici", sia al loro status di esuli, e nondimeno al carico di connotazioni culturali, filosofiche e sociologiche proprie di entrambe le condizioni. Il lavoro ripercorre le concrete esperienze di vita nei Paesi ospitanti: i tentativi e le difficoltà di adattamento socio-economico e cultural-religioso, ma anche, specularmente, le opportunità professionali che lì si profilarono, e soprattutto le relazioni scientifiche, lavorative e amicali che tali medici riuscirono a coltivare con studiosi di lingua tedesca. L’indagine condotta lascia così affiorare, in termini di contatti, scambi eruditi e circolazione del sapere, risvolti ancora inediti di questi tre percorsi di esilio, e tratteggia un quadro complesso nel quale emergono gli aspetti più intimi e problematici tanto del medico dotto quanto dell’esule "religionis causa". Si può parlare infatti di una certa ambivalenza dell’esperienza d’esilio: da una parte favori reciproci e scambi gratuiti di libri convivevano accanto a rivalità e invidie tra medici dotti acuite dalle vicissitudini dell’esilio stesso; dall’altra si delinea una certa fluidità confessionale. Scaturito da una contingenza precisa (un sospetto inquisitoriale, un processo pendente, un bando), l’abbandono della patria portò i tre medici a inserirsi in piccoli gruppi al di là delle Alpi, dove però, poi, gli aspetti teologici si rivelarono non di rado secondari rispetto ai piani di crescita professionale fatti dai medici e ai loro interessi di ricerca oppure, al contrario, furono usati in maniera strumentale. Nondimeno, fu proprio grazie all’esilio che Donzellini, Squarcialupi e Duni trovarono un parziale riscatto come professionisti dell’"ars medendi", e contribuirono in maniera non trascurabile alla trasmissione del sapere medico italiano nelle terre germanofone.
Original language | Italian |
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Place of Publication | Palermo |
Publisher | New Digital Frontiers |
Number of pages | 342 |
ISBN (Print) | 978-88-85812-30-7 |
Publication status | Published - 2019 |
Austrian Fields of Science 2012
- 603908 History of religion
Keywords
- heterodox Physicians
- sixteenth century
- Roman Inquisition